Partendo dagli ultimi anni del novecento con i racconti di Maximilian Messmacher, l’architetto di corte a San Pietroburgo, che parlando degli stuccatori di Rima diceva:
"Essi hanno un talento eccezionale per la composizione dei colori e per il disegno del marmo artificiale, che è assolutamente conforme al marmo naturale”.Fino ad arrivare ai giorni nostri dove viene raccontato da Enrica Ballarè ne "La via del marmo artificiale da Rima a Bucarest e in Romania tra Otto e Novecento" e ne "La vicenda storica degli artisti rimesi in Europa. Itinerari, opere, committenze, in Imitazione e bellezza. Opere e tecniche dell’arredo sacro in scagliola" e da molti altri ancora.
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